Ragnarøkkr
2005-05-20 10:20:10 UTC
Per la serie: "La storia che conosciamo è una balla".
Ho finito di leggere il libro di Baigent, Leigh & Lincoln "Il Santo Graal".
Praticamente è la base di libri di fanta-storia come il "Codice da Vinci"
(Gesù non è morto sulla croce, si è sposato colla Maddalena, i Merovingi
sono i suoi discendenti, c'è un complotto da mille anni per creare una
monarchia-sacerdotale universale con a capo un discendente della casa
asburgo-lorena tramite la fantomatica loggia massonica "Priorato di Sion").
Negli ultimi due capitoli si parla del "Principato di Settimania" che ho
scoperto esistito veramente. La teoria è stata elaborata da un professore
americano, Arthur Zuckerman della Columbia University, nel libro "A Jewish
Princedom in Feudal France", New York, 1972). Riassumo:
La Settimania (o Septimania) è una regione che corrisponde più o meno alla
Linguadoca. Inizialmente faceva parte del regno visigoto, ma nel 720 la
regione fu conquistata dagli Arabi. Questa zona ospitava una vasta
popolazione ebraica prima tollerata, poi perseguitata dai Visigoti. La
conquista dei Mori fu perciò ben accettata dagli ebrei locali, un pò come
era successo in Spagna.
La Settimania rimase in mano araba per circa quarant'anni, diventando un
principato moresco con capitale Narbona. Usando la zona come base di
partenza, i Mori si spinsero in Francia fino a lambire Lione. La loro
avanzata fu però fermata da Carlo Martello, che mise sotto assedio la
capitale Narbona, difesa però strenuamente da Arabi ed Ebrei.
Entro il 752 il figlio di Carlo, Pipino il Breve, aveva stretto alleanza con
gli aristocratici locali, portando così la Settimania sotto il suo dominio,
tranne Narbona, che resisteva tenacemente.
Dopo sette anni di assedio, Pipino, ormai Re dei Franchi, fece un patto con
gli ebrei di Narbona: in cambio del loro aiuto contro i Mori (e del loro
appoggio per la sua legittimazione a successore dei Merovingi, ma questo è
un'altro discorso), avrebbe concesso agli Ebrei di Settimania UN PRINCIPATO
ED UN RE ESCLUSIVAMENTE LORO.
Quindi nel 759 la popolazione ebrea si rivoltò contro gli occupanti mori,
aprì le porte a Pipino, che conquistò la città. Poco più tardi, gli Ebrei
riconobbero Pipino come sovrano nominale (e convalidarono le sue pretese ad
una legittimazione biblica). Anche Pipino mantenne gli impegni presi: nel
768 in Settimania fu creato un principato ebraicoche riconosceva
nominalmente la sovranità di Pipino, ma che in pratica era indipendente.
Fu anche insediato un sovrano, con il titolo di re degli Ebrei. Venne
accolto nei ranghi della nobiltà franca col nome di Teodorico o Thierry, ed
era il padre di Guglielmo di Gellone. Era riconosciuto tanto da Pipino
quanto dal Califfo di Baghdad come il seme della casa di Davide.
Questo Teodorico sarebbe nato a Baghdad: era un esilarca, disceso dagli
ebrei in esilio a Babilonia fin dai tempi della cattività babilonese. Il
nome arabo era Natronai al-Makir. Questi sposò inoltre la sorella di Pipino,
Alda, zia di Carlomagno. Il Principato si estese con la donazione di molti
territori concessi dai sovrani carolingi, tra cui alcuni appezzamenti della
Chiesa, che causarono malumore al Papa Stefano III.
Il figlio di Teodorico era Guglielmo (o Guillem) di Gellone, re degli Ebrei
di Settimania, conte di Barcellona, di Tolosa, d'Alvernia e di Razés. Era
riconosciuto come discendente di Davide dai Carolingi, dal Califfo di
Baghdad e dal Papa.
Il libro indica come prove del suo essere Giudeo il fato che parlasse
correntemente l'ebraico e l'arabo. Il suo stemma è il Leone di Giuda, lo
stesso degli esilarchi e del re David. Nelle campagne militari rispetta
rigorosamente il Sabato e le feste ebraiche. Guglielmo divenne Pari di
Carlomagno e porse sul capo la corona imperiale a Ludovico, che avrebbe
esclamato "Nobilissimo Guglielmo... è la tua stirpe che ha innalzato la mia"
(william, count of Orange, a cura di Glanville Price, 1975). Inoltre come
prova si dice che nello stemma di molte città della zona figura la croce a
sei punte, tra cui, mirabile dictu!, lo stemma di Rennes le Chateau.
Ora, la storia mi ha incuriosito perchè queste ipotesi non sono precedute
dai soliti "se fosse vero che... dunque", "è possibile", "potremmo
ipotizzare", che sono la base delle teorie del libro. Inoltre, forse per la
piccolezza della zona, non ho trovato sui libri di storia molte notizie. Su
internet invece questa leggenda è considerata reale.
Mi rivolgo allora ai sapienti del NG: quale è la vera storia del Principato
di Settimania?
Ho finito di leggere il libro di Baigent, Leigh & Lincoln "Il Santo Graal".
Praticamente è la base di libri di fanta-storia come il "Codice da Vinci"
(Gesù non è morto sulla croce, si è sposato colla Maddalena, i Merovingi
sono i suoi discendenti, c'è un complotto da mille anni per creare una
monarchia-sacerdotale universale con a capo un discendente della casa
asburgo-lorena tramite la fantomatica loggia massonica "Priorato di Sion").
Negli ultimi due capitoli si parla del "Principato di Settimania" che ho
scoperto esistito veramente. La teoria è stata elaborata da un professore
americano, Arthur Zuckerman della Columbia University, nel libro "A Jewish
Princedom in Feudal France", New York, 1972). Riassumo:
La Settimania (o Septimania) è una regione che corrisponde più o meno alla
Linguadoca. Inizialmente faceva parte del regno visigoto, ma nel 720 la
regione fu conquistata dagli Arabi. Questa zona ospitava una vasta
popolazione ebraica prima tollerata, poi perseguitata dai Visigoti. La
conquista dei Mori fu perciò ben accettata dagli ebrei locali, un pò come
era successo in Spagna.
La Settimania rimase in mano araba per circa quarant'anni, diventando un
principato moresco con capitale Narbona. Usando la zona come base di
partenza, i Mori si spinsero in Francia fino a lambire Lione. La loro
avanzata fu però fermata da Carlo Martello, che mise sotto assedio la
capitale Narbona, difesa però strenuamente da Arabi ed Ebrei.
Entro il 752 il figlio di Carlo, Pipino il Breve, aveva stretto alleanza con
gli aristocratici locali, portando così la Settimania sotto il suo dominio,
tranne Narbona, che resisteva tenacemente.
Dopo sette anni di assedio, Pipino, ormai Re dei Franchi, fece un patto con
gli ebrei di Narbona: in cambio del loro aiuto contro i Mori (e del loro
appoggio per la sua legittimazione a successore dei Merovingi, ma questo è
un'altro discorso), avrebbe concesso agli Ebrei di Settimania UN PRINCIPATO
ED UN RE ESCLUSIVAMENTE LORO.
Quindi nel 759 la popolazione ebrea si rivoltò contro gli occupanti mori,
aprì le porte a Pipino, che conquistò la città. Poco più tardi, gli Ebrei
riconobbero Pipino come sovrano nominale (e convalidarono le sue pretese ad
una legittimazione biblica). Anche Pipino mantenne gli impegni presi: nel
768 in Settimania fu creato un principato ebraicoche riconosceva
nominalmente la sovranità di Pipino, ma che in pratica era indipendente.
Fu anche insediato un sovrano, con il titolo di re degli Ebrei. Venne
accolto nei ranghi della nobiltà franca col nome di Teodorico o Thierry, ed
era il padre di Guglielmo di Gellone. Era riconosciuto tanto da Pipino
quanto dal Califfo di Baghdad come il seme della casa di Davide.
Questo Teodorico sarebbe nato a Baghdad: era un esilarca, disceso dagli
ebrei in esilio a Babilonia fin dai tempi della cattività babilonese. Il
nome arabo era Natronai al-Makir. Questi sposò inoltre la sorella di Pipino,
Alda, zia di Carlomagno. Il Principato si estese con la donazione di molti
territori concessi dai sovrani carolingi, tra cui alcuni appezzamenti della
Chiesa, che causarono malumore al Papa Stefano III.
Il figlio di Teodorico era Guglielmo (o Guillem) di Gellone, re degli Ebrei
di Settimania, conte di Barcellona, di Tolosa, d'Alvernia e di Razés. Era
riconosciuto come discendente di Davide dai Carolingi, dal Califfo di
Baghdad e dal Papa.
Il libro indica come prove del suo essere Giudeo il fato che parlasse
correntemente l'ebraico e l'arabo. Il suo stemma è il Leone di Giuda, lo
stesso degli esilarchi e del re David. Nelle campagne militari rispetta
rigorosamente il Sabato e le feste ebraiche. Guglielmo divenne Pari di
Carlomagno e porse sul capo la corona imperiale a Ludovico, che avrebbe
esclamato "Nobilissimo Guglielmo... è la tua stirpe che ha innalzato la mia"
(william, count of Orange, a cura di Glanville Price, 1975). Inoltre come
prova si dice che nello stemma di molte città della zona figura la croce a
sei punte, tra cui, mirabile dictu!, lo stemma di Rennes le Chateau.
Ora, la storia mi ha incuriosito perchè queste ipotesi non sono precedute
dai soliti "se fosse vero che... dunque", "è possibile", "potremmo
ipotizzare", che sono la base delle teorie del libro. Inoltre, forse per la
piccolezza della zona, non ho trovato sui libri di storia molte notizie. Su
internet invece questa leggenda è considerata reale.
Mi rivolgo allora ai sapienti del NG: quale è la vera storia del Principato
di Settimania?