Discussione:
Cavalieri
(troppo vecchio per rispondere)
Cristina
20 anni fa
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Gradirei se possibile ricevere informazioni (siti o testi) su come
avvenival'investitura di un cavaliere medievale.
Grazie.
Metal_Lord
20 anni fa
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Post by Cristina
Gradirei se possibile ricevere informazioni (siti o testi) su come
avvenival'investitura di un cavaliere medievale.
Grazie.
Il buon vecchio guardrail aveva postato a suo tempo:

L'investitura del Cavaliere

Abbiamo visto in tanti "pezzettoni" di film per questa antica tradi
zione, ma mai (che io abbia visto) in maniera completa.
Soltanto dopo l'XI secolo i manoscritti cominciano a descrive
re la cerimonia con cui veniva nominato un cavaliere. Era un ri
tuale composto da vari atti, un rito iniziatico cui era sottoposto
un giovane appena uscito dall'adolescenza. Ci si preparava con
digiuni, preghiere, penitenze, poi assumendo l'Eucarestia, e vesten
do un abito bianco in segno dell'acquisita purezza.
Spesso l'iniziando si lavava accuratamente in un bagno, poi cam
biava la veste candida dell'innocenza in una scarlatta che esprime
va il desiderio di versare il proprio sangue per la religione e gli ve
nivano recisi i capelli in segno di servitù. Singolarmente faceva la
veglia delle armi, passando tutta la notte precedente l'investitura in
preghiere, o da solo o con sacerdoti o padrini. Poi veniva accom
pagnato da cavalieri e scudieri e si portava verso l'altare con la
spada a tracolla, offrendola al sacerdote perché fosse bene
detta. Dopo la benedizione gli veniva restituita e il neofita andava
a mettersi in ginocchio davanti a colui che lo doveva addobbare
cavaliere. Il quale gli domandava:

"Per quale fine vuoi entrare nell'ordine? Per farti ricco? Riposare?
Essere onorato senza far onore alla cavalleria? Va, ne sei indegno".

Il neofita rispondeva che voleva essere cavaliere solo per onorare
Dio, la religione, la cavalleria e lo giurava sulla spada del signore.
A questo punto il signore acconsentiva alla domanda, e il neofita veni
va addobbato da più cavalieri, dame e damigelle che gli mettevano
la cotta di maglia, la corazza, i bracciali, i guanti, la spada e singolar
mente gli speroni d'oro.
Poi si procedeva alla vera e propria investitura: il signore levandosi
di sedere gli dava tre colpi di piatto colla spada nuda sopra la spalla
o sul collo, o la "gotata",ultima ingiuria che doveva subire senza ven
dicarsi; e gli diceva:

"In nome di Dio, di san Giorgio, di san Michele, ti faccio cavaliere;
sii prode, coraggioso, leale ".

Un cavaliere più anziano gli consegnava l'elmo, lo scudo, la lancia e
il cavallo. La cerimonia era chiusa da una gara sportiva. Il giovane
cavaliere saliva a cavallo e correva a trafiggere o ad abbattere, con
un colpo di lancia, la"quintana", ovvero un'armatura completa da
guerriero fissata ad un palo.
È facile rintracciare nell'investitura gli elementi tipici di tutti i riti
di
iniziazione, cioè quei riti attraverso cui un giovane è accolto nella
comunità degli adulti. Ma nel caso dell'investitura non solo si era
riconosciuti come adulti, ma si accedeva ad una precisa classe sociale.
Nella prima età feudale il termine cavaliere indicava quasi esclusiva
mente una condizione di fatto.
Era cavaliere chi combatteva a cavallo con un equipaggiamento
completo. Oppure era chiamato cavaliere chi, avendo ricevuto un fe
udo, aveva tra gli obblighi quello di servire il signore anche da un pun
to di vista militare.
Dalla seconda metà dell'XI secolo, invece, per poter essere cavalieri
era necessario essere figli di cavaliere.
La regola conosceva delle eccezioni, ma i cavalieri cominciarono a
disegnarsi come una classe sociale diversa e distinta,una classe cui
si accedeva per nascita e non per meriti acquisiti in battaglia.
Un cavallo da combattimento costava, agli albori della cavalleria,
da 4 a 8 volte il prezzo di un bue, mentre una corazza valeva più o
meno come una cascina di medie dimensioni.
A un cavaliere occorrevano quindi, per il proprio armamento e il suo
mantenimento, qualcosa come 150 ettari di buona terra. Per levare
un gruppo di 10 cavalieri occorreva, al signore feudale, un territorio di
almeno 15 villaggi.
La cavalleria era divenuta una istituzione, e, come tutte le istituzioni
medioevali, aveva bisogno di essere benedetta dalla Chiesa. Il primo
intervento ecclesiastico nell'investitura fu la benedizione della spada
del cavaliere. Non era qualcosa di bizzarro.
Tutto quanto era di uso quotidiano veniva fatto benedire, perché
fosse al riparo dall'intervento del diavolo. Il contadino faceva bene
dire il proprio raccolto, gli attrezzi da lavoro, il bestiame ed il pozzo.
Lo sposo chiedeva la benedizione per il letto nuziale. Lo stesso face
va il guerriero facendo benedire la spada.
Deponeva per un momento la spada sull'altare e, dopo averla ripresa,
pregava assieme al sacerdote.
Ad un certo momento i sacerdoti si sostituirono ai padrini nella vesti
zione e nella consegna della spada al cavaliere. La presenza di un sa
cerdote non fu mai essenziale, ed alcune investiture continuarono ad
essere gestite dai laici. Ma l'elemento religioso influenzò gli ideali cava
liereschi. Il giuramento del cavaliere, che si pronunciava prima di ri
prendere la spada dall'altare, lo vincolava a degli obblighi etici.
Si impegnava a difendere, con la sua spada, la Chiesa dai pagani e
dagli eretici, prometteva di proteggere la vedova e l'orfano e di non
dare tregua ai malvagi.
Non tutti i cavalieri giuravano, perché non tutti facevano benedire le
loro armi. Era, tuttavia, opinione comune che il giuramento fosse ri
spettato anche da chi non lo pronunciava. La cavalleria si era im
pregnata di cristianesimo, anche se, nella realtà,molti cavalieri ave
vano comportamenti tutt'altro che ispirati al Vangelo.
La Chiesa aveva trovato un compito etico per i cavalieri e in questo
modo li aveva legittimati. Aveva creato per loro un posto nell'ordine
feudale della società.

E' anche importante fare alcune precisazioni su alcuni aspetti di
queste tradizioni.

--Donzello. Il piccolo gentiluomo che a sette anni veniva tolto dall'e
ducazione femminile e posto al servizio di un sovrano o di un cava
liere, affinchè imparasse la professione delle armi e conseguisse la
cavalleria, passando dal grado di scudiere. L'abito ordinario del do
nzello era privo di" cioppa" e non aveva nessuna divisa. Differiva
dal paggio che poteva essere stipendiato e non sempre aveva acces
so alla cavalleria.

--Gotata. Durante la parte centrale dell'investitura il padrino, ovvero
il cavaliere più anziano, colpiva il giovane, con il palmo aperto della
mano, sul collo o sulla guancia. Con ogni probabilità lo schiaffo dove
va servire per ricordare al giovane di rispettare il giuramento
che aveva appena pronunciato. Lo schiaffo era percepito come una
parte talmente centrale della cerimonia che questa si chiamava
"adouhement", parola tedesca che significa colpire. Il colpo assestato
era il corrispettivo laico dello schiaffo che il vescovo dava al chierico
quando lo ordinava sacerdote. Come se attraverso il contatto fisico
si potessero trasmettere, dall'anziano al giovane, le qualità necessarie
ad essere un buon cavaliere, i poemi cavaliereschi dicono che questo
è l'unico colpo che un cavaliere riceve senza doverlo restituire.

--Scudiero. A 14 anni i donzelli mediante la cerimonia della benedizio
ne della spada diventavano scudieri, quindi avevano cura delle
scuderie e delle armi del signore, lo servivano a mensa, gli portavano
l'elmo e lo scudo nei viaggi e nei tornei, gli tenevano la staffa, e anche
nelle mischie continuavano a vegliare sopra di lui, serbandogli un ca
vallo fresco, aiutandolo a rialzarsi se cadeva, parando i colpi se lo mi
nacciavano. Lo scudiere era perfettamente riconoscibile nei combat
timenti perché privo dell'elmo, dei bracciali e dei cosciali. A differenza
del cavaliere, che aveva gli speroni e tutti gli ornamenti d'oro, portava
tutti gli ornamenti d'argento. Questa diversità, oltre a stabilire una
diffe
renza gerarchica, aveva anche lo scopo di salvaguardare nelle guerre
secondo il diritto delle genti e la lealtà dei cavalieri avversari, i quali
non
avrebbero potuto colpire gli scudieri senza essere stati tacciati di
fellonia. Si rimaneva scudiere sino a 21 anni.

Nel caso a qualcuno interessasse anche la cerimonia della Benedizione
del Cavaliere, non ha che da chiedermelo.E' stato tradotto dal
"Pontificale Romanum"
(Pontificale Romanum. Jussu editum a Benedicto XIV et Leone
XIII recognitum et castigatum, de Benedictione novi Militis, ap
provato dalla Sacra Congregazione dei Riti nel 1895.), ma è una
liturgia abbastanza lunga e piena di preghiere.

"Metal_Lord" > ha scritto nel messaggio
...
Ti accontento tosto.

Il cavaliere può essere creato e benedetto in qualunque giorno, luogo
ed ora; ma se deve essere creato in seno alla celebrazione della Santa
Messa, il vescovo, con quell'abito col quale ha celebrato la Messa o
vi è intervenuto, stando in piedi dinnanzi al centro dell 'altare davanti
al faldistorio, o sedendo su di esso, secondo il convenuto, finita la
Messa, compie il rito. Se invece la creazione del cavaliere avviene al
di fuori della Santa Messa, il vescovo celebri la cerimonia con la stola
sopra il rocchetto, o se può essere regolare, sopra il copripelle. E,
per prima cosa, stando in piedi con il capo scoperto,benedice, qualo
ra prima non sia già stata benedetta, la spada che qualcuno genuflesso
davanti a lui tiene sguainata, e dice:

V. Sostegno nostro nel nome del Signore.
R. Che fece il cielo e la terra.
V. O Signore, esaudisci la mia preghiera.
R. E la mia voce giunga a tè.
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il Tuo spirito.
Preghiamo
Esaudisci, ti preghiamo, o Signore, le nostre preghiere, e questa spada,
della quale questo tuo servo desidera cingersi, degnati di benedire con
la destra della tua maestà,affinchè egli possa essere difensore della
Chiesa,
delle vedove, degli orfani, e di tutti coloro che servono Dio,contro la mal
vagità dei pagani e degli eretici: e sia egli motivo di terrore e
sbigottimento
per coloro che tramano insidie contro di lui.
Per Cristo Nostro Signore.
R. Amen.
Preghiamo
Benedici, o Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio,per l'invoca
zione del santo tuo nome e per l'avvento di Gesù Cristo figlio tuo Nostro
Signore, e per il dono dello Spirito Santo Paraclito, questa spada, affin
chè questo tuo servo, il quale oggi per tua sì grande bontà è da essa
cinto,
calpesti i nemici visibili e, ottenuta in tutto la vittoria, rimanga sempre
illeso.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.

Poi dice, rimanendo in piedi come prima:

Salmo 143
Benedetto sii, Signore Dio mio, che guidi le mie mani nel combattimento:
e le mie dita in guerra.
Mia misericordia, e mio rifugio: mio sostegno e mio liberatore.Mio protet
tore, nel quale io sperai: tu che assoggettasti a me il mio popolo.
Gloria al Padre. Come era in ecc.

V. Salva il servo tuo, o Signore.
R. Dio mio, spero in te.
V. Sarai per lui, o Signore, torre di fortezza.
R. Dal volto del nemico.
V. O Signore, esaudisci la mia preghiera.
R. E la mia voce giunga a te.
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo
O Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio, che da solo ordini
tutte le cose e le disponi secondo giustizia, tu che per reprimere
la malvagità dei reprobi e per difendere la giustizia permettesti l'uso
della spada sulla terra agli uomini secondo la tua salutare di
sposizione e volesti che fosse istituito l'ordine della Cavalleria per la
protezione del popolo, e per mezzo del beato Giovanni facesti
dire ai soldati che a lui nel deserto erano venuti di non depredare
nessuno ma di esser contenti dei propri salari; la tua clemenza, o
Signore, supplichevolmente imploriamo, così come elargisti a Davide,
fanciullo tuo, la capacità di superare Golia e facesti trionfare Giuda
Maccabeo sulla malvagità delle genti che non invocavano il nome
tuo,così anche a questo tuo servo, il quale testé sottopone il
collo al gioco della milizia, concedi con pietà celeste le forze e 1'au
dacia per la difesa della fede e della giustizia, e aumenta
la sua fede, la sua speranza e la sua carità e dagli, parimenti,il timore
e l'amore nei tuoi riguardi, l'umiltà, la perseveranza,
l'obbedienza, la buona pazienza e disponilo interamente verso il
giusto, affinchè non danneggi ingiustamente alcuno
con codesta spada o con un'altra e affinchè difenda con essa
quanto vi è di giusto e di retto e come egli stesso è
promosso da uno stato inferiore alla nuova dignità della milizia,così,
abbandonando il vecchio uomo che era e le sue
azioni, accolga lui il nuovo uomo che è divenuto: affinchè ti tema e
ti onori rettamente, eviti la famigliarità con i perfidi e
rivolga al prossimo la sua carità, obbedisca rettamente al suo supe
riore in ogni occasione ed esegua sempre il suo ufficio
secondo giustizia. Per Cristo nostro Signore.
R.Amen.

Allora asperge la spada con acqua benedetta. Qualora invece la
spada sia già stata benedetta si deve omettere quanto detto prima.
Dopo questi atti il vescovo, sedendo, presa la mitria, consegna la
spada sguainata nella mano destra al nuovo cavaliere inginocchiato
davanti a lui, dicendo:

Ricevi questa spada nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo e utilizzala per la difesa di te stesso e della Santa Chiesa di Dio
e per scompigliare i nemici della Croce di Cristo e della fede cristiana,
e per quanto l'umana fragilità permetterà, non ledere ingiustamente
alcuno con essa: e si degni di assicurare ciò Colui che con il Padre e
lo Spirito Santo vive e regna come Dio, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.

Poi la spada viene riposta nel fodero e il vescovo cinge il nuovo
il cavaliere con la spada, dicendo:

Ti cinga la tua spada sopra il femore, o fortissimo, e considera che i
santi non con la spada, ma con la fede vinsero i regni.

Perciò il nuovo cavaliere cinto dalla spada si leva in piedi ed estrae
quella dal fodero e fa vibrare virilmente tre volte quella sguainata e la
terge sopra l'avambraccio sinistro, poi la ripone nel fodero.

Allora il vescovo da al nuovo cavaliere il bacio della pace dicendo:
La pace sia con te.

E il vescovo prendendo di nuovo la spada sguainata nella destra
percuote leggermente tre volte con quella sopra le scapole il nuovo
cavaliere inginocchiato davanti a lui, dicendo nel frattempo solamente:
Sii cavaliere pacifico, valoroso, fedele e devoto a Dio.

Poi, riposta la spada nel fodero, il vescovo da con la mano destra
un leggero schiaffo al nuovo cavaliere dicendo:

Sii destato dal sonno della malizia, e veglia nella fede di Cristo e
sia lodevole la tua fama.

E i cavalieri astanti impongono gli speroni al nuovo cavaliere;
e il vescovo, stando seduto con la nutria, pronuncia l'antifona:

Bello nell'aspetto davanti ai figli degli uomini, cingi, o fortissimo,
il tuo fianco con la tua spada.
Il vescovo si leva in piedi e stando rivolto verso il nuovo cavaliere,
scoperto il capo, dice:
V. II Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo
Onnipotente eterno Dio, sopra questo tuo servo che desidera
essere cinto con questa insigne spada (lett. punta),
infondi la grazia della tua benedizione, e fa sì che egli,fidente
nella virtù della tua destra, sia armato di celesti
presìdi contro tutte le cose avverse, affinchè in questo secolo
non sia turbato da nessuna tempesta di guerra.
R. Amen.

Pronunciate queste parole, il nuovo cavaliere bacia la mano del
vescovo, e, deposti la spada e gli speroni, va in pace.
Cristina
20 anni fa
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Grazie !
guardrail
20 anni fa
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"Metal_Lord" > ha scritto nel messaggio
Ma allora c'è qualcuno che ci legge!!! ;-)))

Ciao Metal, grazie per il "buon", anche per il "vecchio",
ma soprattutto per aver fatto gli "onori di casa" in mia
assenza.

Ciao
Guardrail
Metal_Lord
20 anni fa
Permalink
Post by guardrail
Ma allora c'è qualcuno che ci legge!!! ;-)))
Letto, sistemato, stampato e fascicolato come tutti i tuoi post (e come i
post di Hackwood e di Piero e degli altri)
Post by guardrail
Ciao Metal, grazie per il "buon", anche per il "vecchio",
ma soprattutto per aver fatto gli "onori di casa" in mia
assenza.
Dovere. Ora però dai uno sguardo al messaggio della mia tesi ;P
guardrail
20 anni fa
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"Metal_Lord" > ha scritto nel messaggio
Post by Cristina
"guardrail" > wrote in
Post by guardrail
Ciao Metal, grazie per il "buon", anche per il "vecchio",
ma soprattutto per aver fatto gli "onori di casa" in mia
assenza.
Dovere. Ora però dai uno sguardo al messaggio della mia tesi ;P
Già fatto. Mi sono messo in attesa:
^^^^^^^^^^^^^^^
"La diffusione del Medioevo su Internet"

Quindi siti, blog, forum, ng e la diffusione della storia medievale
attraverso (e grazie) a questi strumenti. Il che riguarda anche FISM, in
quanto dopo aver studiato in generale le comunità e i siti italiani avrei
intenzione di dedicare un breve capitolo alla comunità in cui mi sono
trovato ad agire di persona, FISM, appunto. Tenetevi pronti, che
prossimamente vi farò qualche domandina sull'esperienza della divulgazione
storica tramite le nuove tecnologie.
^^^^^^^^^^^^^^
Mi raccomando: non fare nomi, e per quanto mi riguarda...solo 2 parole
o al massimo 3 :-))))

Rimango in attesa e spero di essere presente all'appuntamento.

Ciao
Guardrail

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